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Visualizza Versione Completa : IL DEBITO PUBBLICO



marinotunger
14-07-09, 11:13
DELL'AZIENDA ITALIA L'AVETE VISTO A QUANTO AMMONTA?

Stando ai giornali di oggi ad una cifra pari a 1.750 miliardi di Euro: come dire che su ogni italiano (nessuno escluso) grava un debito di circa 30.000 Euro (centesimo piu' centesimo meno).

E' un debito che i nostro governanti degli ultimi 50 anni hanno contratto sulle nostre spalle (per portare avanti la baracca Italia, dicevano), ma che e' diventato ora un macigno col quale sembra venuto il momento di misurarsi.

Altro che la privacy, l'eutanasia ai cani o dove costano meno gli ombrelloni col lettino.... ed altre quisquilie!

E anche se fra qualche giorno TODOS</span> VAMOS A LA PLAYA</span>, il problema non e' che viene esorcizzato, rimane per il periodo post balneare, con tutta la sua devastante gravita' da risolvere.

E non mi dite che non riguarda anche noi: basta che aumentino di un punto percentuale l'IVA su qualche prodotto di prima necessita' e vedete come ci riguarda il problema!

Cordialita' a tutti.

Edited by: marinotunger

spottino
14-07-09, 13:59
Secondo me finiremo come l'Argentina,visto anche il rapporto debito/Pil,e la crescita negativa del PIL stesso.


La crisi comunque c'entra solo in parte,difatti ci dovrebbero essere meno sprechi e più onestà da parte di tanta gente!http://www.disabiliforum.com/smileys/smiley5.gif

marinotunger
15-07-09, 06:51
SPERIAMO DI NON ARRIVARE

ai livelli dell'Argentina, anche perche' qui da noi la cultura ed i presupposti sono diversi.

La considerazione di base pero' rimane che, in passato, c'e' stata troppa leggerezza (che in certi casi era anche mala fede) nell'emettere titoli del debito pubblico ma, soprattutto, ancora piu' leggerezza nello spendere i soldi ricavati dal contrarre questo debito pubblico.

A volte questi soldi sono stati spesi in maniera demagogica, per far vedere che si faceva qualcosa per il popolo, anche se in realta' non era proprio cosi'. Altre volte sono stati spesi in maniera puerile: classico caso di politici che, una volta entrati nella stanza dei bottoni (leggi Governo) si sono sentiti investiti dal delirio di onnipotenza, ed hanno fatto delle spese assurde, senza interpellare i cosiddetti tecnici (economisti, industriali, esperti addetti alle tasse ed alle imposte....) che di queste cose ne masticano. Altre volte ancora questi soldi sono stati spesi in malafede, con l'intenzione di arricchire (indebitamente) qualcuno e sottraendo cosi' delle risorse che avrebbero potuto essere destinate al benessere collettivo...

Ora pero' siamo arrivati al capolinea: siamo arrivati cioe' al massimo del debito consentito e non possiamo piu' indebitarci oltre questo livello, anzi, il buon senso (e la Comunita' Europea) dicono che sarebbe il caso di cominciare a restituirne un poco di questo debito (ora che il costo del denaro sta scendendo), in modo da diminuire gli interessi che continueremo a pagare quando il costo del denaro (ahinoi!) salira'. Ma, quando viene fatto questo discorso le solite voci strillano, e cosi' la soluzione viene rimandata, accantonata, all'italiana.

Pero' ricordiamolo, questo problema che viene rimandato non significa che e' un problema risolto: resta sempre da risolvere e, se non lo risolviamo noi, lo dovranno risolvere i nostri figli, pagando ulteriori interessi sulle porcate che abbiamo commesso noi. E questo non e' equo.

Solo che, prima di riuscire a coniare il verbo restituire</span>, bisognerebbe imparare il verbo risparmiare</span> che, tradotto in termini terra terra, significa produrre di piu' oppure consumare di meno, oppure tutte e due le cose insieme.

Il fatto e' che, quando si tratta di mangiare, si affacciano molti contendenti che vogliono mettersi attorno alla tavola imbandita mentre, quando si tratta di lavorare e di produrre per mettere qualcosa da mangiare sulla tavola (e magari risparmiare qualcosa per mangiare anche domani), chissa' perche', il numero dei partecipanti diminuisce .... mah! Misteri del mercato!

Cordialita' a tutti.

Edited by: marinotunger

spottino
19-07-09, 11:26
Il debito pubblico,cominciò ad aumentare vertiginosamente intorno agli anni 80,ricordo benissimo,quando ci furono numerose manovre economiche atte a diminuire il famoso debito che nonebbero mail'effetto desiderato.


Inoltre le varie manovre ebbero l'effetto di far aumentare l'inflazione fino al 20% annuo,in compenso ciò che di buono c'era è stato tolto,mi riferisco alla scala mobile per stipendi e salari.


Comunque leggevo di recente che il Pil è attualmente al -5%,in termini pratici questo vuol dire che ,l'aumento o perequazione delle eventuali pensioni,o dei redditi legati ad esso,non subiranno aumenti,con conseguente perdite notevole del potere d'acquisto.


Siccome l'aumento è legato anche allo 0,75% dell'inflazione programmata,temo che parecchie persone avranno veramente dei problemi ad arrivare a fine mese,praticamente avranno una perdita pari ad una settimana di reddito procapite.


Io sono convito,anche perchè c'è una nota ufficiale della comunit? europea,che l'Italia sia la prima nazione che dichiarer? il fallimento,e a quel punto si arriver? al" sequestro" di una parte dei risparmi come avvenne in Argentina.

marinotunger
20-07-09, 09:26
SOLO PER ESSERE CHIARI

il debito pubblico SUPERA DEL 5% IL PIL: espressione che, tradotta in termini pratici, vuol dire che abbiamo un debito pubblico che supera (del 5%) quello che produciamo quest'anno in termini di beni e servizi.

Per dirla in altri termini ancora, quest'anno stiamo consumando quello che produrremo l'anno prossimo (più il 5%): come dire che i debiti di quest'anno (2009) non riusciremo a pagarli per intero entro l'anno prossimo, ma finiremo di pagarli (in parte) nel 2011.

Detto in altri termini ancora, se noi riuscissimo a risparmiare (e a restituire) una parte del debito pubblico pari al 3% del PIL tutti gli anni, (che sarebbe una bella cifra, ve l'assicuro!) finiremmo di pagare tutti i debiti (cioè di azzerare il debito pubblico) fra 35 anni!</span>. Ma come facciamo a risparmiare in questi momenti in cui a certe fasce dell'italico popolo sta cominciando a mancare il necessario per mangiare? Ed ecco che si continua a fare nel più classico dei modi: si rimanda a tempi migliori, passando la palla (al piede) a quelli che verranno dopo di noi.

Questo non significa che l'Italia dichiarer? default</span> (cioè non significa che l'Italia dichiarer? di non voler restituire il debito pubblico come ha fatto l'Argentina dove, ripeto, i presupposti erano diversi): significa solo che abbiamo appena cominciato a tirare la cinghia e che ne avremo ancora per tanti anni, anzi, a voler essere ottimisti, per parecchi decenni (per chi sopravviver?).

Di sicuro, nei prossimi decenni, non avremo più quei consumi ai quali aspiravamo vent'anni fa. Quello che spiace, in questi contesti, non è che chi prima aveva molto superfluo ora dovr? rinunciare ad un po' di questo superfluo: su questo non mi soffermo nermmeno. Mi sanguina il cuore invece pensare che, chi prima aveva lo stretto necessario per vivacchiare, in tempo di crisi come questi rischia di non averlo più, a cominciare dai derelitti dell'italico popolo che sempre più stenta a conciliare un pasto con il successivo.

Anche qui da noi, infatti, chi prima viveva dignitosamente ora comincia ad avere problemi del tipo di far quadrare il pasto con la bolletta della luce o con le spese di riscaldamento. Prova ne sia la gente che, anche se con iniziale riluttanza, va ad aumentare il numero di coloro che chiedono un pasto caldo alle istituzioni umanitarie (Caritas, Cottolengo ... e altri) che quotidianamente cucinano e distribuiscono cibo a chi lo chiede senza porre la domanda del perchè lo chiede (a Torino, questo popolo lo chiamano scherzosamente Quelli della Brigata Cirio</span>). Per non parlare degli sfratti esecutivi per morosit? nelle case concesse in locazione uso abitazione, che aumentano di mese in mese, in tutte le citt? italiane.

E questi sono fatti dolorosi, sia per chi si presenta a chiedere il pasto gratuito e sia per coloro che restano senza casa. Alcuni di questi ultimi, infatti, vanno ad aumentare tutti gli anni il numero (già folto) degli invisibili</span>, dei clochard, dei senza tetto che vagano sulle strade delle nostre citt? alla ricerca di cibo e di un riparo per la notte. E tutti noi, almeno una volta vita, li abbiamo incrociati sulla nostra strada: non voglio dire che sia colpa di qualcuno di noi se sono così, per? intanto ci sono, e la loro situazione, fra qualche mese, quando comincer? a piovere e a fare freddo, non sar? tra le più belle.

Cordialit? (e allegria!) a tutti.

Edited by: marinotunger

Canzone80
28-07-09, 09:17
Buongiorno a tutti, la discussione sul debito pubblico è molto interessante!


pensate che ieri ho sfogliato un articolo del sole24ore e ho trovato la storia del debito pubblico italiano: una linea con che si sta inclinando sempre di più verso l'alto, in particolare dagli anni 80 in poi.


Ma io mi chiedo che responsabilit? hanno i politici a muovere le leve economiche in questa maniera?


l'altro giorno nel decreto di programmazione economica e' stato previsto che nel 2010 il rapporto debito pubblico/pil si attestera' sopra il 120% a seguito della crisi che ci sta segnando!


tutti chiedono aiuti ma non si accorgono che gli aiuti significano piu' imposte?abbiamo già il livello di tassazione piu' alto in Europa, e questo e' il frutto degli errori dei nostri politici.


Ora vogliamo sussidi,incentivi bonus...ma non ci rendiamo conto che siamo noi che dobbiamo pagarli prima o poi?Bisogna secondo me che la gente si renda conto di quello che stiamo creando con questa politica, soprattutto i politici si rendano conto che e' ora di finirla di fare piaceri ed elargire denaro per accapparrarsi i voti. Leggetevi le finanziarie di ogni anno: danno i brividi. Fondi per i comuni dove abitano i politici, fondi per associazioni amiche dei politici etc.


Riassumendo, ci vorrebbe per me piu' responsabilita' di tutti noi e politici compresi. e una piccola soluzione: una politica redistributiva piu' equa, con lotta all'evasione ad ampio raggio.Perche' e' giusto pagare le tasse, ma a condizione che le paghino tutti!enrico

SkaTTa
04-08-09, 12:42
<DIV =smallfont>Fabbisogno: in 7 mesi a 53, 6 mld </DIV>
<HR style="COLOR: #c6c6c6; : #c6c6c6" SIZE=1>

<DIV id=post_message_22387275>(ANSA) - ROMA, 3 AGO - Nel mese di luglio 2009 si e' registrato un fabbisogno del settore statale pari, in via provvisoria, a circa 4.000 milioni. Cio' rispetto a un saldo positivo di 1.672 milioni realizzato nel mese di luglio del 2008. Lo comunica il Tesoro aggiungendo che nei primi sette mesi del 2009 si e' registrato complessivamente un fabbisogno di circa 53.600 milioni, superiore di circa 31.300 milioni a quello dell'analogo periodo 2008 pari a 22.321 milioni. </DIV>
<DIV></DIV>
<DIV>Praticamente un fabbisogno superiore di oltre il 100%, </DIV>
<DIV></DIV>
<DIV>La proiezione al 31/12 potrebbe essere oltre i 110 MLD di ?, con un deficit pari al 9%, che se sommato al -6% del PIL potrebbe portare già quest'anno (quindi con un'anno di anticipo) il rapporto debito/PIL al 120%.

In pratica senza correttivi siamo quasi in default, l'Argentina è andata in default con un rapporto debito/PIL di poco superiore al 120%.</DIV>

marinotunger
08-08-09, 04:09
CREDO CHE UNO DEI PIU' GROSSI OSTACOLI

alla soluzione di questo gravissimo problema sia l'inconcialibilit? dei periodi: mi spiego meglio.

La legislatura parlamentare, lo sappiamo, dura cinque anni: come dire che coloro che risultano eletti parlamentari, e che dovranno dirigere il baraccone Italia, restano in carica cinque anni (salvo crisi di governo per cui potrebbero restare in carica anche meno).

Le politiche economiche invece, come abbiamo detto sopra, richiedono tempi lunghi, che vanno da un minimo di qualche decennio ad oltre.

I nostri parlamentari lo sanno benissimo e, posto che i loro interessi (di mestieranti della politica) non coincidono con i nostri (cioè di cittadini che, dopo averli eletti, richiederebbero un buon governo che risolva i problemi della collettivit? senza i soliti sperchi, esibizioni ed arricchimenti di pochi), ecco alcuni dei motivi per cui i nostri i nostri rappresentanti eletti dicono (più o meno):
<ul> Noi, se tutto va bene, resteremo in carica al massimo 5 anni, dopo di che non abbiamo la certezza di essere rieletti: Anche impegnandoci seriamente a voler impostare delle politiche economiche nazionali di risanamento di lungo periodo, quale vantaggio immediato ne potrebbe derivare per noi e per i nostri rispettivi partiti? Potremmo cioè rischiare di iniziare a risolvere, si, i problemi della nazione, ma potrebbe anche essere che, quando si cominciano a vedere i risultati di questo nostro lavoro, al potere, in quel momento, c'è l'opposizione, che si vanterebbe di aver fatto un buon lavoro anche se, in realt?, l'abbiamo iniziato noi. Lasciamo le cose come stanno: potremo sempre incolpare delle eventuali catastrofi chi viene dopo di noi! Tanto, per noi, un gruzzoletto ed un posto nel quale andare a goderci l'eventuale esilio politico</span> c'è sempre!
[/list]Sono alcuni ragionamenti che io ipotizzo elaborino i nostri parlamentari e che potrebbero essere la causa del disastro nel quale stiamo precipitando senza che nessuno, di quelli che potrebbero farlo, faccia nulla per evitarlo.

E, quel che è peggio, non se ne parla nemmeno o, se se ne parla, lo si fa sottovoce, nei salotti degli addetti ai lavori</span>, che non hanno nessun potere decisionale e delle quali esternazioni non si occupa nessuno.

Il popolo, quello che conta perchè vota, si distribuisce far quelli che tentano il provino per entrare nella casa del Grande Fratello</span> e quelli intruppati sull'autostrada dove, per usufruire di una settimana di caos sulle super affollate spiagge della Romagna, sono disposti ad affrontare tre giorni di code a Bologna (fra andata e ritorno) con temperature che arrivano anche a 45?. Altri ancora stanno seguendo col fiato sospeso le trattative (stampa, radio, TV) del calcio per vedere quali calciatori acquister? e come si comporter? la propria squadra del cuore nel prossimo campionato di calcio: non c'è mica del tempo da perdere. I campionati di calcio cominciano subito dopo il ritorno dalle ferie!

VAMOS A LA PLAYA OH OH OH OH OH!</span>

Cordialit? a tutti.


Edited by: marinotunger

SkaTTa
17-08-09, 13:22
marinotunger,


condivido quello che hai scritto aggiungerei anche le PROMESSE ELETTORALI PINOCCHIESCHE, cioè quelle promesse elettorali che si fanno SAPENDO DI MENTIRE, perchè i conti disastrati dello stato non permettono di rispettarle.


Quelle campagne di stampa contro certe famigerate tasse (che poinella realt? erano ben poca cosa) e contemporaneamente promettere di abbattere la pressione fiscale, hanno la conseguenza di legare poi le mani ai controllori dei conti per tutta la legislatura con il drammatico risultato di lasciare i conti dello Stato disastrati.


Come è avvenuto dopo il quinquennio 2001-2006 quando è stato distrutto l'avanzo primario lasciato in eredit? dal precedente governo che era riuscito, in qualche modo, ariportare in attivo ed a portare sostanziali migliorie ai conti come nel rapporto Deficit/Pile Debito pubblico.


Ma purtroppo gli italiani si fanno fregare da incoscienti demagoghi e colpevoli populisti.Edited by: SkaTTa

SkaTTa
17-08-09, 13:32
Secondo me finiremo come l'Argentina,visto anche il rapporto debito/Pil,e la crescita negativa del PIL stesso.


La crisi comunque c'entra solo in parte,difatti ci dovrebbero essere meno sprechi e più onestà da parte di tanta gente!http://www.disabiliforum.com/smileys/smiley5.gif





Spero e credo di no.


E' la stabiit? e la forza dell'Euro che mi da un certo ottimismo; certo con la povera liretta sarebbe stato un altro discorso.

marinotunger
18-08-09, 05:55
SE FOSSIMO RIMASTI ALLA LIRA

ora saremmo veramente nei guai, forse ancora peggiori di quelli dell'Argentina di oltre cinque anni fa.

Non è che ora siamo fuori dai guai: penso che la nostra salvezza consista nel fatto che la Comunit? Europea (Bruxelles tanto per capirci) legge i nostri bilanci, controlla il nostro PIL con tutto quello che concorre a formarlo. Cosò come controlla il livello di occupazione (e di disoccupazione) ed il livello della spesa e del debito pubblico che rapporta continuamente al nostro PIL.

E quando si accorgono che sforiamo da qualche parte (ad esempio quando vogliamo indebitarci al di l? delle nostre possibilit? di restituire i debiti) da Bruxelles ci danno subito le bacchettate sulle dita e ci dicono, senza mezze misure:

<div style="text-align: center;">STATE FACENDO LA PIPI' FUORTI DAL VASINO!</span>

<div style="text-align: left;">Perch?, sapete, a Bruxelles vogliono vedere i numeri: loro non sono impressionati da chi si nasconde dietro ai pilastri e poi ricompare facendo CU - CU!</span>

Cordialit? a tutti.
</div></div>
Edited by: marinotunger