Risultati da 1 a 3 di 3
  1. #1
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    Exclamation La società di oggi: a che punto siamo?

    Amici del forum, oggi su Disabili.com si parla di IL FALLIMENTO DI UNA SOCIETA’ CHE ESCLUDE IL DISABILE, E' UN FALLIMENTO DI TUTTI


    Come scritto nell'articolo, alla luce dell'arresto di una insegnante di sostegno per maltrattamento a uno studente autistico, sorge spontanea una riflessione: le campagne di informazione, le giornate dedicate alle disabilità, i momenti di approfondimento e i monumenti accesi di blu per sensibilizzare... tutto ciò serve a qualcosa o ci ritroviamo al punto di partenza?
    Redazione Disabili.com
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  2.      


  3. #2
    Senior Member L'avatar di deambulante51
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    Quello che di buono e' stato fatto al riguardo e' sempre minato quotidianamente dalle decisioni politiche,tese a tagliare fondi,assistenze e cosi' via. La disabilita'rende i normo disabili,nel voler comprendere ad agire in favore di una condizione fisica,che appartiene a tutti.

    Domani è il primo giorno del resto della mia vita



  4. #3
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    Jersey
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    La Politica

    "dovrebbe" essere la rappresentanza del "popolo sovrano".

    Questo premesso, se vogliamo prendere atto che è in corso una sorda "guerra fra poveri" nella quale sopravvivono soli i più forti (fisicamente o più forti nel gridare slogan) possiamo dire che quelli che ci rappresentano, nell'ottica di far vedere che rappresentano "in toto" il "popolo sovrano", se la prendono coi disabili. Se poi i disabili sono poveri e non sono capaci di urlare, radunarsi per dimostrazioni eclatanti, compiere atti che possano in qualche modo "colpire" l'opinione pubblica... voilà, il gioco è fatto. Il disabile viene emarginato e il "popolo sovrano", anche se non applaude, non fa niente per impedire che accada.

    Occhio "popolo sovrano": nel secolo scorso si era cominciato col dire che, dato che non c'era da mangiare per tutti, bisognava dar poco da mangiare ai disabili che "non erano produttivi". Sappiamo tutti com'è andata a finire, anche se c'è voluta una guerra mondiale per dirlo...

    Certo, bisognerebbe avere il coraggio di "idee nuove", ma che siano "veramente nuove", che smitizzino alcuni concetti tipo PIL, Proprietà, Reddito, Consumismo, Potere (politico ed economico), Produzione ed incremento alla Produzione. Ma che siano "idee vere e realizzabili" trasformabili in realtà, non teorie che partoriscano aria fritta che riempie la bocca dei "soloni" quando si lasciano andare a dei "soliloqui" alla TV che ti fanno cadere tutto...

    Cordialità a tutti.

    marinotunger



  5.      

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