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Discussione: Popoli e religioni
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12-07-07, 11:10 #1
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Thanked: 0<dl><dt>POPOLI DEL MONDO</font>
</dt><h4>Mutilazioni genitali femminili in Italia</h4><h3>IL MONDO SOMMERSO DELLE DONNE MUTILATE</h3>di Anna Pozzi
Nell'immaginario comune si tratta
di barbare pratiche in vigore presso i popoli
primitivi dell'Africa. Invece il fenomeno
? presente anche nel nostro paese e interessa
almeno 40.000 immigrate. Che lo vivono
con gravi disagi fisici e psicologici.
E un sentimento di duplice estraneit?:
da una cultura di provenienza lontana
e da una società che non è loro.
<table>
<t><tr><td>
</td><td valign="top">
Spesso le mutilazioni
genitali provocano
traumi e ripercussioni
gravi sull'equilibrio
psico-fisico delle bambine
e delle donne
che le suiscono.
In alcuni Paesi,
tutte le figlie
femmine vengono
sistematicamente
sottoposte a questi
interventi.
</td></tr></t></table>
Nella migliore delle ipotesi si riducono a innocui rituali di
appartenenza come la sunna (asportazione parziale o totale del
clitoride); più spesso sono interventi demolitori come l'escissione o
l'infibulazione. In tutti i casi si tratta di pratiche che per motivi
culturali, religiosi o sociali provocano una mutilazione permanente e
spesso possono avere ripercussioni gravi sull'equilibrio psico-fisico
delle donne: malattie, infezioni, complicazioni alle vie urinarie e
sulla vita riproduttiva, gravi problemi al parto, infertilit? e
disturbi psichici. Il fenomeno delle mutilazioni genitali femminili ?
tutt'oggi ampiamente diffuso in molti paesi africani, dove si appella a
una tradizione ancestrale - profondamente intrecciata con i valori, i
riti e la cultura locale - che tuttavia non pu? giustificare in sò la
crudelt? di queste operazioni, fatte spesso senza alcuna precauzione
sanitaria.
Il fenomeno tuttavia non riguarda ormai soltanto l'Africa, ma diversi
Paesi del Nord del mondo interessati dai flussi migratori. Ma se in
Francia, Inghilterra, Olanda e Stati Uniti c'è una consapevolezza più
diffusa del problema e le risposte delle strutture socio-sanitarie e
giudiziarie sono più avanzate, in Italia il fenomeno resta sommerso,
quasi nascosto o negato. Eppure sono circa 40 mila le donne e le
bambine potenzialmente a rischio - soprattutto somale, eritree ed
egiziane - concentrate nelle grandi citt? del nord - Milano, Torino,
Bologna e Firenze - e a Roma.
Ne parliamo con la dottoressa Graziella Sacchetti, ginecologa presso la
Clinica ostetrico-ginecologica dell'ospedale San Paolo di Milano; dopo
aver affrontato il problema in un ospedale di Gibuti, dove ha lavorato
dal '92 al '94, si è ritrovata in questi ultimi anni a contatto con
molte immigrate mutilate, portatrici del ?marchio? di appartenenza ad
una cultura lontana, che le condanna doppiamente alla diversit? in una
società che non è loro.
Sono molte le donne mutilate che vengono nel suo reparto, e con quali patologie?
Negli ultimi anni i flussi immigratori sono aumentati e anche il numero
delle donne straniere è cresciuto notevolmente. Su 1600 parti
registrati al San Paolo nel 1998, quasi l'11% riguardavano donne
straniere: nel 1995 erano solo il 4%. Tra le partorienti c'erano anche
alcune donne infibulate, che hanno dovuto essere aiutate. La mortalit?
materna e neonatale provocata da queste mutilazioni è molto alta in
Africa. Ed anche qui in Italia, senza una dovuta assistenza, queste
donne rischiano di avere della complicanze. Spesso ostetriche e
ginecologi preferiscono ricorrere al taglio cesareo in quanto non hanno
una sufficiente conoscenza delle diversa anatomia perineale delle donne
mutilate e temono sia per il feto che per eventuali lacerazioni
difficili da riparare. Alcune donne vengono in ospedale anche per altre
patologie genitali, dalle infezioni urinarie e pelviche, agli ascessi e
cisti da infibulazione. Qualcuna ha chiesto anche la deinfibulazione,
ma sono ancora molto poche quelle che vi ricorrono, bench? l'operazione
sia molto semplice e senza conseguenze negative.
In che modo vivono la loro condizione di donne mutilate: c'è malessere, senso di esclusione, imbarazzo?
In molti casi certamente sò, anche se è molto difficile parlare con
queste donne, approfondire il loro disagio. Con la maggior parte di
loro ho avuto un rapporto personalissimo e molto discreto. Quello che
esprimono più facilmente è il ricordo del dolore legato all'operazione.
Ma per il resto è quasi impossibile affrontare questo problema anche
per il medico che le ha in cura. Preferiscono vivere nel silenzio o
confidarsi con altre donne della loro comunit?. Ma in alcuni casi ?
evidente che sviluppano disturbi psicologici o psichiatrici.
Le strutture sanitarie italiane sono in grado di dare risposte adeguate a questi problemi?
Per il momento non esistono iniziative istituzionali, se non il caso
unico del San Camillo di Roma, dove è stato aperto un ambulatorio
riservato appositamente alle straniere. Qui al San Paolo stiamo
studiando la possibilit? di creare qualcosa di mirato per le donne
africane nel reparto di ostetricia e ginecologia. Sarebbe importante,
inoltre, aprire strutture sperimentali di riferimento presso gli
ospedali pubblici o i consultori, favorendo un'accoglienza adeguata,
l'intervento di mediatrici culturali e uno spazio di ascolto e sostegno
psicologico. C'? ancora molto da fare a livello di informazione e di
preparazione di studenti e medici, a cominciare da quelli di famiglia e
dai pediatri sino alle ostetriche e ai ginecologi: a tutti loro si
richiede non solo un'adeguata capacit? di intervento tecnico, ma anche
un atteggiamento di ascolto, rispetto e di apertura culturale.
E le istituzioni dello Stato che cosa stanno facendo?
Dopo la conferenza sulle donne di Pechino e quella sullo sviluppo anche
il governo italiano, sollecitato dalla crescente immigrazione di donne
africane, ha prestato una maggiore attenzione al fenomeno. Nel 1997 i
ministeri della Sanit?, della Solidarietà sociale e delle Pari
opportunit? hanno organizzato un seminario presso l'Istituto superiore
di Sanit?. Il ministero di Grazia e Giustizia ha avviato un'indagine e
la Commissione nazionale di bioetica ha costituito un gruppo di lavoro
sulle mutilazioni genitali femminili. Infine, numerose interrogazioni e
disegni di legge sono stati presentati in Parlamento.
Tuttora per? non esiste una legge specifica che punisca queste pratiche; come tutelare le migliaia di bambine e donne a rischio?
Ritengo che una legge proibitiva e fortemente punitiva fine a se stessa
non sia sufficiente. Per il codice penale le mutilazioni genitali
rientrano nelle ipotesi di lesioni permanenti punibili con condanne da
sei e dodici anni. è necessario, tuttavia, avviare un'opera di
sensibilizzazione culturale più ampia, che permetta innanzitutto una
conoscenza più approfondita nel fenomeno in Italia, un'informazione
capillare a livello della società e delle comunit? interessate, una
preparazione dei professionisti del sociale e della sanit? per avviare
finalmente un confronto culturale rispettoso dei reciproci valori. Gli
atteggiamenti di orrore e di rifiuto non servono a niente così come la
giustificazione a tutti i costi o addirittura la complicit?.
Vuole forse insinuare che anche nel nostro Paese sono diffuse queste
pratiche, eseguite con l'intervento di personale medico italiano?
Non ho prove certe, ma ritengo che ci siano stati casi di infibulazione
fatti da mani esperte qui in Italia, probabilmente in strutture
private. Si calcola che siano oltre cinquemila le donne che hanno
subito mutilazioni nel nostro Paese, spesso con l'aiuto di personale
sanitario locale o di medici di origine africana. Un'operazione del
genere pu? essere costosa (fino a due milioni, n.d.r.) ed anche questo
purtroppo fa proliferare il ?mercato?.
? pensabile estirpare questo fenomeno che coinvolge ancora oggi oltre 130 milioni di donne nel mondo?
Sar? certamente un processo lungo e graduale, che deve partire
innanzitutto dalle donne stesse. Solo loro possono trovare le strade
del cambiamento e dell'emancipazione. Ma sono altresò necessari
programmi di disincentivazione nei paesi in cui queste pratiche sono
ancora molto diffuse, accompagnati da un lavoro informativo ed
educativo capillare, che tenga conto della cultura e delle tradizioni
delle popolazioni locali. Nei paesi del Nord è invece importante
lavorare con le immigrate di seconda generazione che sentono il
problema in modo diverso, spesso sono culturalmente più preparate e più
disponibili ad affrontare la questione al di fuori dei tab? e delle
discriminazioni della società tradizionale.
<table bgcolor="#ffff00" border="1" cellpadding="3" cellspacing="3" width="0">
<caption>SEMI DI SPERANZA</caption>
<t><tr>
<td colspan="1" rowspan="1" bgcolor="#c0c0c0"> Sono quasi
130 milioni le donne che nel mondo, e in particolare in Africa, hanno
subito mutilazioni genitali e ogni anno almeno altri due milioni
conoscono la stessa sorte. Queste pratiche sono diffuse in una trentina
di paesi africani e affondano le loro radici nella storia dell'antico
Egitto. Risalirebbero infatti ad oltre mille anni fa le origini di
questi interventi. Secondo la mitologia egiziana, che attribuiva agli
dei un carattere bisessuale, la circoncisione nell'uomo e nella donna
serviva ad assicurare all'uno virilit? e all'altra femminilit? nella
loro pienezza.
Ma alle credenze mitologiche si sovrappongono presto elementi
religiosi, culturali e sociali. In Africa, le mutilazioni genitali
vengono praticate soprattutto dalle popolazioni islamiche e dai nomadi
animisti, ma sono diffuse anche tra cristiani ed ebrei etiopi. Bench?
non siano previste esplicitamente dal Corano e non vengano praticate in
altri paesi islamici del Medio-Oriente e dell'Asia, in Africa si
fondano su una tradizione già esistente associata dall'islam all'idea
di purezza. Nell'immaginario collettivo, si tratta di riti fondamentali
che assicurano castit? e fertilit? e dunque sono considerati un aspetto
essenziale dell'identit? di una donna e il presupposto indispensabile
affinch? essa possa assumere il ruolo che le spetta all'interno della
famiglia e della società. Una donna non circoncisa non troverebbe
marito, sarebbe sottoposta a molestie, a mancanza di rispetto e
ostracismo; in alcune etnie non è autorizzata a prendere la parola
nelle assemblee e viene emarginata all'interno della comunit?.
Il profondo radicamento culturale e sociale di queste pratiche, che
agli occhi degli europei appaiono semplicemente barbare e ingiuste,
rende inefficaci e a volte controproducenti tutte le facili condanne o
le misure legali adottate da diversi paesi. Le prese di posizione su
scala internazionale dell'Organizzazione mondiale della sanit? o della
Conferenza del Cairo sono sò servite a sensibilizzare l'opinione
pubblica mondiale, ma spesso non hanno avuto una reale efficacia nel
processo di abolizione delle mutilazioni genitali.
"Ogni cambiamento che richiede un adeguamento di costumi sociali
saldamente radicati mette a profondo disagio la gente - afferma
l'antropologa sudanese Rogaia Mustafa Abusharaf, docente all'Universit?
del Connecticut, Storrs -. Abolire la chirurgia genitale ha profonde
implicazioni sociali. Alle femministe africane, l'indignazione
occidentale per la mutilazione genitale appare spesso fuori posto. In
un continente dove milioni di donne non hanno accesso ai beni primari
della vita - acqua potabile, cibo, igiene, sanit? e istruzione - la
mutilazione genitale non è necessariamente una priorit? assoluta. E io
sono certa che quando le donne africane avranno il posto che meritano,
quando otterranno uguaglianza sociale, potere politico, opportunit?
economiche e accesso all'istruzione e alla tutela della salute, la
mutilazione genitale avr? fine. Ci penseranno le donne".
Il cammino è lungo, ma è già stato avviato: ad esempio, con progetti
mirati di educazione alla salute, o con programmi che assicurano mezzi
di sussistenza alternativi alle mammane e ai guaritori tradizionali.
Alcuni studi hanno dimostrato che anche in Africa, tra le nuove
generazioni scolarizzate, si va diffondendo una cultura più consapevole
e rispettosa dei diritti della donna, che deve essere sostenuta da
un'opera paziente e capillare di formazione e informazione. La cultura,
infatti, sembra essere il maggior fattore di disincentivazione delle
pratiche di mutilazione genitale.
L'Amref (Fondazione africana per la medicina e la ricerca), con sede a
Nairobi e diverse sezioni in paesi europei tra cui l'Italia, ha avviato
da un anno un progetto di formazione e ricerca proprio in questa
direzione. Un'?quipe
di assistenti sociali sta svolgendo un'intensa opera educativa tra le
popolazioni femminili della regione di Mukogodo, nel distretto di
Laikipia, a nord di Nairobi, uno dei più poveri del paese. è la prima
volta che un'organizzazione non governativa africana investe notevoli
risorse umane ed economiche nello studio e nella prevenzione
dell'infibulazione e delle mutilazioni genitali più lesive. Un segnale
positivo che lascia aperta la speranza.</td></tr></t></table></dl>
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12-07-07, 11:11 #2
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Thanked: 0<table style="border-collapse: collapse;" border="0" bordercolor="#111111" cellpadding="0" cellspacing="0" width="100%"><t><tr><td width="100%">L'<a name="Islam">Islam</a>
unito contro la mutilazione genitale femminile</font>
L'indipendente(Banjul) 21
Novembre 2005</font>
Messo sul web il 22 novembre
2005</font>
tradotto da Mohamed al Khald</font>
Banjul</font>
I ministri, i politici e le guide
religiose di quasi 50 paesi Musulmani hanno partecipato al primo congresso
islamico per l'infanzia durato due giorni nella capitale marocchina.</font>
"La dichiarazione di Rabat"d? molta
importanza alla mutilazione genitale femminile e ad altre pratiche che
discriminano le ragazze, sottolineando che questo è contro l'Islam.</font>
La mutilazione genitale femminile (FGM),
che viene anche chiamata circoncisione femminile, è molto diffusa nelle
culture islamiche sub-sahariane, ma i Sapienti Musulmani hanno detto che
non ci sono basi islamiche per questa pratica così nociva, che provoca
ogni anno numerosi morti tra le giovani ragazze.</font>
Il numero crescente di attivisti
anti-FGM oggi ha trovato un solido supporto tra i più importanti capi del
mondo islamico, riuniti a Rabat.</font>
La prima conferenza islamica dei
ministri incaricati dell'infanzia- organizzata dall'organizzazione del
congresso islamico (OIC) e dall'organizzazione scientifica, educativa e
culturale islamica (ISESCO)- hanno pubblicato oggi una dichiarazione che
condanna duramente l'FGM.</font>
La dichiarazione di Rabat invita
tutti gli stati Musulmani a "prendere le necessarie misure per eliminare
tutte le forme di discriminazione contro le ragazze e tutte le pratiche
tradizionali nocive, come il matrimonio tra bambini e la mutilazione
genitale femminile". La protezione dei bambini "da tutte le forme di
sfruttamento, di abuso, di tortura e di violenza" era nell'agenda dei
ministri.</font>
La dichiarazione ha invitato tutti
i paesi Musulmani dove viene esercitata l'FGM a comportarsi duramente
contro questa tradizione non islamica.</font>
Ai governi è stato chiesto di
"promulgare ed attuare le leggi adeguate e, nel caso, fare dei programmi
nazionali e delle strategie per proteggere le ragazze", questa
dichiarazione è stata fatta in riferimento all'FGM.</font>
L'altra questione menzionata dai
ministri è stata quella dell'uccisione d'onore delle ragazze, che è una
pratica molto più presente in Asia che in Africa.</font>
La conferenza ha invitato i paesi
Musulmani ad adottare "le leggi appropriate e ad inventare i programmi
adatti" per combattere i crimini contro le donne e le ragazze commessi in
nome dell'onore. Altre questioni all'ordine del giorno nella conferenza di
Rabat erano la lotta contro la povert?, i disastri, ed i conflitti armati
-questioni che uccidono molti bambini in tanti paesi Musulmani- "Le
risorse necessarie" sono state stanziate nel campo medico ai paesi OIC,
per aumentare l'accesso ai servizi sociali, assicurare il cibo e fornire
cure mediche ai bambini, dice la Dichiarazione. I delegati hanno ricordato
che una cifra stimata sui 4.3 milioni di bambini sotto i 5 anni muoiono
ogni anno di malattie e malnutrizione nei paesi islamici, mentre circa 6
milioni di bambini sotto i 5 anni soffrono di malnutrizione ed il loro
sviluppo si è arrestato, circa il 23% della popolazione totale non ha
accesso all'acqua potabile, ed il 45% non gode di adeguata assistenza
sanitaria.</font>
La dichiarazione è stata già
accolta favorevolmente dagli osservatori presenti al congresso. Il fondo
monetario dei bambini UN(Unicef)ha trovato nella chiamata dell'OIC per la
fine della mutilazione femminile un passo importante per combattere questa
pratica nociva.</font>
La dichiarazione di Rabat "richiama
a tutte le sfide principali che riguardano i bambini nei paesi OIC e
dichiara che queste azioni devono essere supportate dalla grande
solidarietà islamica"ha detto Rima Salah, il direttore deputato dell'Unicef.
Il congresso è stato caratterizzato "dalla franchezza e dalle discussioni
molto aperte"ha dichiarato l'Unicef. La dichiarazione verr? presentata al
prossimo meeting dei ministri degli esteri dei paesi OIC, per
l'approvazione ed il supporto. Con il supporto dei ministri incaricati
dell'infanzia, gli osservatori aspettano il Summit per votare la
risoluzione a grande maggioranza.</font>
<hr></td>
</tr>
<tr>
<td style="padding: 1px 4px; border-right-style: solid; border-right-width: 1px;" width="22%"></td>
<td width="1%"></td>
<td width="100%">
<a target="_blank" href="http://www.npwj.org/?q=taxonomy_menu/1/13" target="_blank">
</a>
<hr></td>
</tr>
<tr>
<td style="padding: 1px 4px; border-right-style: solid; border-right-width: 1px;" width="22%"></td>
<td width="1%"></td>
<td width="100%">
L'i<a name="nfibulazione">nfibulazione</a>
in Italia è un reato </font></span>
<a href="http://www.retepariopportunita.it/News/archivio-n/L1.doc_cvt.htm" target="_blank">
http://www.retepariopportunita.it/Ne...o-n/L1.doc_cvt .htm</a>
</font>
Dal 22 dicembre 2005 l'infibulazione
in Italia è un reato. Il Senato ha approvato in via definitiva il Disegno
di legge n. 414-D relativo alle disposizioni concernenti la prevenzione e
il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile (clitoridectomia,
escissione, infibulazione e qualsiasi altra operazione che provochi
effetti dello stesso genere). </span>
La nuova normativa, composta
da nove articoli, detta ?le misure necessarie per prevenire, contrastare e
reprimere le pratiche di mutilazione genitale femminile quali violazioni
dei diritti fondamentali all'integrit? della persona e alla salute delle
donne e delle bambine? in ?attuazione degli articoli 2, 3 e 32 della
Costituzione e di quanto sancito dalla Dichiarazione e dal Programma di
azione adottati a Pechino il 15 settembre 1995 nella quarta Conferenza
mondiale delle Nazioni Unite sulle donne?.</span>
Ora chiunque praticher? l'infibulazione
sar? punito con la reclusione da 4 a 12 anni. La pena sar? aumentata di un
terzo (arrivando così a 16 anni) se la mutilazione viene compiuta su una
minorenne e in tutti i casi in cui viene eseguita per fini di lucro. I
medici scoperti a praticarla rischiano anche la cancellazione dall'ordine
per un massimo di 10 anni. La legge italiana colpir? i colpevoli anche nel
caso in cui l'infibulazione viene eseguita all'estero. Nei consolati
italiani nei paesi dove è praticata l'infibulazione, al momento della
concessione del visto, ci saranno funzionari incaricati di far conoscere
la legge italiana sui diritti delle donne e delle bambine. La legge
prevede anche lo svolgimento di campagne di informazione tra gli
immigrati. Si calcola che in Italia siano circa 45 mila le ragazze
provenienti dai paesi dove l'infibulazione viene ancora praticata. </span>
Nel nostro Paese vivono 40mila
donne infibulate e, ogni anno, 6mila bambine, tra i quattro e i dodici
anni, con genitori provenienti soprattutto dai paesi dell'Africa
sub-sahariana, rischiano di essere sottoposte a questo rituale</span>
<hr></td>
</tr>
<tr>
<td style="padding: 1px 4px; border-right-style: solid; border-right-width: 1px;" width="22%"></td>
<td width="1%"></td>
<td width="100%">
<div>
<div>
<h1 align="center">
<a name="Opuscolo"></a></font></h1></div></div></td></tr></t></table>
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12-07-07, 11:15 #3
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Thanked: 0
<div style="border: 1pt solid rgb(102, 102, 102); padding: 0cm; background: white none repeat scroll 0%; -moz-background-clip: -moz-initial; -moz-background-origin: -moz-initial; -moz-background-inline-policy: -moz-initial; margin-left: 1.5pt; margin-right: 1.5pt;">
<h1 style="border: medium none ; padding: 0cm; background: white none repeat scroll 0%; -moz-background-clip: -moz-initial; -moz-background-origin: -moz-initial; -moz-background-inline-policy: -moz-initial;">Il volto cancellato. </span></h1>
La storia
di Fakhra Younas: sfigurata con l'acido dal marito geloso. </span></span>
<a href="mailto:francescogasparri@chronica.it" target="_blank">di Francesco
Gasparri </a></span></span></span>
Fakhra e'
una delle tante donne che ogni anno, in paesi come il Pakistan, il Bangladesh,
Nepal e India a causa di una rottura di un fidanzamento, di un presunto
tradimento o semplicemente per una dimostrazione di dominio vengono
letteralmente - acidificate -, vittime dell'ignoranza e della prepotenza
maschile che in quei paesi diventa legge. </span>
Quella di
Fakhra è dunque una storia, per quanto estrema e tragica, drammaticamente
diffusa. </span>
Questa e'
la foto di Fakhra come era prima. </span>
<!--[if gte vml 1]>
</v:ulas>
<o:lock v:ext="edit" aspectratio="t"/>
</v:shape>
</v:shape><![endif]-->[img]file:///C:/DOCUME%7E1/LUCA&M%7E1/IMPOST%7E1/Temp/msohtmlclip1/01/clip_image001.jpg[/img]</span>
Fakra era
una ballerina famosa, sposata con il rampollo, violento e geloso, di una
famiglia pakistana potentissima. Suo marito una sera rientra ubriaco in casa;
E' accecato dalla gelosia e dai fumi dell'alcool e per punirla di presunti
tradimenti la immobilizza con l'aiuto di amici, le tira indietro la testa per i
capelli e le versa addosso dell'acido. Sul volto. Sul corpo. </span>
Questa e'
la foto di Fakhra dopo. </span>
<!--[if gte vml 1]>
</v:shape><![endif]-->[img]file:///C:/DOCUME%7E1/LUCA&M%7E1/IMPOST%7E1/Temp/msohtmlclip1/01/clip_image002.jpg[/img]</span>
Avevi gia
visto donne bruciate con l'acido? Oltre al dolore allucinante, che cosa hai
sentito in quel momento, ti immaginavi cosa sarebbe successo? </span>
Fakhra
Younas: è </span>Si ne avevo viste. Nel nostro paese purtroppo queste cose capitano
spesso. Gli uomini fanno quello che vogliono. In quel momento non pensavo alle
conseguenze sul mio corpo, ero con mio figlio e pensavo solo a lui; che non gli
succedesse niente, che lo lasciassero stare. Il dolore non si sente perche'
quasi subito l'acido penetra nella pelle e brucia tutte le terminazioni
nervose. Brucia per ore, non si puo' lavare via?. </span>
<!--[if gte vml 1]>
</v:shape><![endif]-->[img]file:///C:/DOCUME%7E1/LUCA&M%7E1/IMPOST%7E1/Temp/msohtmlclip1/01/clip_image003.jpg[/img]</span>
Suo figlio
come ha reagito? </span>
Quando poi
ha visto le conseguenze sul suo corpo ha avuto timore a mostrarsi a suo figlio?
</span>
Fakhra Younas </span>: ?Si. </span>Poi una notte mi sono svegliata. Mio figlio era accanto a me e mi
accarezzava la testa. Mamma ti vorr? sempre bene, mi disse, tu sei bella così.
Lui mi da tanta forza, e' un bambino molto speciale; senza di lui non ce
l'avrei fatta?. </span>
<!--[if gte vml 1]>
</v:shape><![endif]-->[img]file:///C:/DOCUME%7E1/LUCA&M%7E1/IMPOST%7E1/Temp/msohtmlclip1/01/clip_image004.jpg[/img]</span>
Quale e'
stato il suo impatto con lo specchio? </span>
Fakhra
Younas </span>: ?Molto difficile, all'inizio non volevo guardarmi non mi
accettavo. La prima volta che mi sono guardata allo specchio, 7 mesi doppo
l'incidente ho potuto alzare la testa perche' il mio mento era attaccato al
petto, e quello che ho visto, il mio volto, il mio corpo, mi ha scioccato.? </span>
E ora qual
e'? </span>
Fakhra
Younas: è </span>Ora va meglio, non e' stato facile accettare la propria nuova
immagine. Ora mi accetto, so di essere un simbolo e una persona. Ora sono
così.? </span>
Suo marito
e' stato punito per quello che ha fatto? </span>
Fakhra
Younas: è </span>Lui e' il figlio di un uomo politico molto potente in Pakistan. Ha
fatto 6 mesi di carcere. Anche troppo per la sua posizione sociale.? </span>
Fakhra ha
piu' rivisto dopo suo marito? Avete parlato? che cosa le ha detto? </span>
Fakhra
Younas: </span>?Mi ha chiesto scusa per quello che mi aveva fatto. Io ho provato
pena per lui. L'ho perdonato. Ma non vale niente per me, un uomo così non e' un
essere umano, e' niente.? </span>
Fakhra ?
arrivata in Italia nel 2000 grazie all'associazione, Smile Again, che si occupa
di aiutare, nel paese di origine e all'estero, le donne che hanno subito questa
orrenda tortura. </span>
Il Prof.
Valerio Cervelli, Titolare della Cattedra di chirurgia Estetica
dell'Universit?' Tor Vergata di Roma, segue Fakhra praticamente dal suo arrivo
in Italia. Quante operazioni ha dovuto subire fino ad oggià </span>
Prof.
Valerio Cervelli </span>: ?Forse una cinquantina. Gli interventi sono sempre molto
complessi e interessano anche aspetti funzionali de viso oltre a quelli
plastici. Io personalmente ne ho eseguiti 18, ma la strada e' ancora lunga.? </span>
Da quali
centri viene seguita Fakhra? </span>
Prof.
Valerio Cervelli </span>: ?L'universit? e il policlinico Casilino. Di lei si prende cura
il servizio sanitario nazionale, gli e' stato riconosciuto lo status di
rifugiata politica e quindi gode dei diritti di ogni cittadino?. </span>
Le persone
che hanno subito una deturpazione così profonda resteranno segnate a vita o la
chirurgia estetica di oggi puo' fare miracoli? </span>
Prof.
Valerio Cervelli </span>: ?Come abbiamo visto anche in questi giorni con l'intervento di
trapianto del viso eseguito in Francia la medicina e' in continua evoluzione,
nuove tecniche, nuovi farmaci ci danno la speranza. Ovviamente tutto questo e'
molto costoso, e </span>
Fakhra
rappresenta solo la punta dell'iceberg di questo problema, le donne che restano
nel proprio paese hanno poche possibilit? di cambiare il destino al quale sono
state costrette.? </span>
Fakhra ha
raccontato la sua vicenda in un libro scritto a due mani con la giornalista
Elena Doni, ?Il volto cancellato?. </span>
Fakhra
Cosa rappresenta per te questo libro? </span>
<!--[if gte vml 1]>
</v:shape><![endif]-->[img]file:///C:/DOCUME%7E1/LUCA&M%7E1/IMPOST%7E1/Temp/msohtmlclip1/01/clip_image005.jpg[/img]</span>
Fakhra
Younas: </span>?Ho affidato le mie memorie ad Elena Doni perchè, attraverso
questo libro, mio figlio conosca un giorno la verità. Perche' tutte le persone sappiano
quello che succede nel mio paese, perche' non si dimentichi e perche' si faccia
qualcosa?. </span>
</div>
-
12-07-07, 11:21 #4
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Thanked: 0Suad, giovane cisgiordana, sta facendo il
bucato nel cortile di casa quando sente sbattere una porta alle sue
spalle. è il cognato, che le rivolge una frase scherzosa. Suad si volta
per replicare ma all'improvviso il suo corpo è intriso di un liquido
freddo che in meno di un secondo diventa fuoco. Bruciare viva, è questa
la punizione inflittale dalla famiglia per aver commesso il peggiore
dei peccati, essere rimasta incinta prima del matrimonio. Nonostante le
ustioni di terzo grado che la ricoprono, Suad riesce a salvarsi. Con
l'aiuto di un'organizzazione umanitaria, fugge in Europa. Da qui, con
indosso una maschera che protegge e nasconde il suo viso deturpato,
racconta al mondo la sua storia, sfidando la legge degli uomini e la
loro sete di vendetta.
( Scusate se non riuscite a vedere le foto sopra, ma forse è meglio )
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12-07-07, 11:23 #5
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Thanked: 0Fakhra
Younas:</span>
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12-07-07, 11:26 #6
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Thanked: 0Nella fotografia ci sono i martiri del 06
Giugno 1916 impiccati dai ufficiali Turchi (dopo l'esecuzione si facevano
fotografare come ricordo delle loro barbarie)
</font>
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12-07-07, 11:30 #7
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12-07-07, 11:37 #8
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Thanked: 026um%3D1%26hl%3Dit%26client%3Dfirefox-a%26channel%3Ds%26rls% 3Dorg.mozilla:it
fficial%26sa%3DG
Si potrebbe continuare ancora, martiri del comunismo, del nazismo, Ci sono martiri abbastanza nella storia. Nel 2007 è ora di finirla. E' contro questo che si deve lottare non contro chi vuole i crocefissi negli ospedali e nelle scuole. Prendete un qualsiasi vessillo in mano oppure pregate il Vostro Dio buono. Ognuno ha le sue vittime sulle spalle. C'? chi è andato avanti o almeno ci prova...altri popoli sono rimasti all'epoca delle caverne. Ora su, polemizziamo di nuovo.
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12-07-07, 13:34 #9
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Thanked: 50Vogliamo anche parlare di Giordano Bruno, dei musulmani massacrati cinque anni fa da milizie cristiane in Nigeria o quelli massacrati sempre dai cristiani sull'isola indonesiana di Sulawesi l'anno scorso?
Dici di tutti in fondo piccolo piccolo ma poi metti solo articoli inerenti a quelli commessi dai musulmani bene in evidenza, son certo che non l'hai fatto apposta pero'.......
Claudio
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13-07-07, 18:31 #10
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Thanked: 0
Non capisco buasard perche tiri fuori cose passate, nessuno ti ha accusato di nulla... andare fino a Giordano Bruno poi... mettiamoci pure il feroce Saladino..tanto buono che invece ha lasciatoi cristiani liberi uscire da Gerusalemmedurante le crociate......pure al tempo delle guerre puniche non ci si comportava meglio di adesso... mah.. ...........mi ha colpito un medico somalodi Firenze che voleva praticare una infibulazione dolce per le immigrate del nostro paese diciamo un po attenuata per non far arrabbiare troppo i nostri politici... che buono.. qualcuno si sar? detto .. ci sarebbe da ridere se la cosa non fosse tremendamente seria....allora per essere chiari quando si è nel territorio italiano le mutilazioni genitali femminili sono penalmente rilevanti perche lo dice la legge italiana che è uguale per tutti ed è valida per l'appunto su tutto il territorio italiano, di fronte a questi orrori la tolleranza deve essere assolutamente zero senza se senza ma ... io la penso cosi .. Giordano Bruno Galileo ecc sono un'altra storiae si riferiscono aun altro periodo storicoe del resto Papa Giovanni Paolo II ha avuto il coraggio di chiedere scusa .....sela legge italiana potesse essere rispettata anche all'estero sarebbe il miglior prodotto che finora avremmo esportato...
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14-07-07, 06:14 #11
Originariamente Scritto da buasaard
Bene, te la d? subito .... bla .. bla .. bla .. bla ......
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14-07-07, 06:42 #12
Originariamente Scritto da connyok
Bravo hai dato il meglio di te,purtroppo ora non potrai che peggiorare e se come si dice al peggio non vi è limite sono in atesa dele tue prossime esternazioni"Comunque è vero, sono comunista. Non dimentico mai la Bibbia e il Vangelo. E non dimentico mai quello che ha scritto Marx." (Don Gallo)
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14-07-07, 06:52 #13
Luni, io non sto offendendo nessuno, il riferimento è chiaro.
La mie risposte le far? avere, quando ci saranno domande chiare, e non provocazioni.
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14-07-07, 08:29 #14
questo è vero se per? il gioco diventa mostrare le nefandezze compiute dai seguaci di una religione, diventa facile,
alle tue immagini io posso contrapporre le immagini o gli scritti e le testimonianze per i fatti avvenuti prima dell'invenzione del dagherrotipo, purtroppo ( per fortuna) non abbiamo foto di streghe bruciate al rogo, abbiamo per? i resoconti dei processi farsa dell'inquisizione
diventa una logica di conflitto che alla fine giustifica tutto anche la totale indifferenza,
non esiste una religione migliore dell'altra perchè non esiste nessun dio e se l'esistenza di una religione di fatto impone la negazione delle altre,ne consegue che non esiste la religione unica non potendo nessuna dimostrare la superiorit? o l'esclusivit? della verità
riguardo ai massacri degli armeni credo che l'islamismopoi c'entri poco , le stragi furono compiute in maniera feroce dai nazionalisti di kemal ataturk , che diventer? in seguito padre della patria
ricerchiamo invece logiche di avvicinamento, altrimenti faremo tutti come a pordenone dove gli abitanti vivono confinati in fortilizi, magari costruiti dagli edili immigrati, gli stessi che vogliono mandare via
robertovolete far fruttare i vostri risparmi?
piantate alberi di noce, farete ricchi voi e altri
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14-07-07, 10:04 #15
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Thanked: 0
Originariamente Scritto da buasaard
L'ho scritto. Mi riferivo a tutti e non potevo andare a finire agli albori e all'epoca dei dinosauri Oppure postare tutte le foto. Per alcune notizie come vedi ho messo dei link. Tutto il fanatismo che rovina la terra sin dai tempi " antichi ".
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14-07-07, 10:17 #16
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Thanked: 0Non è un post di offesa a nessuno anzi. Ho messo delle foto ( solo alcune come ripeto ) per ricordarci che tutti abbiamo i nostri peccati. Pregherei anche gli altri utenti di non iniziare una polemica ma un dialogo costruttivo, senza iniziare a offendere, oppure attenersi a leggere, guardare e meditare. Nessuno è superiore ad altri ma penso che alcune " leggi " sia dettate dalla religione che da alcuni Stati oppressori siano, oggi nel 2007, molto fuori luogo e poco progressive. Non credo in questo caso di dire niente che non sia vero. Come ho spiegato alcune volte ritengo anche la circoncisione una mutilazione con tutto il rispetto che ho per il popolo ebraico. Mi parrebbe ora di lasciar stare queste pratiche.
Le foto che ho messo e gli articoli erano per mostrare che i fanatici come Smith, creano sempre dei disastri.
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14-07-07, 10:52 #17
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Thanked: 50
Originariamente Scritto da Campanellino
E visto che hai parlato di infibulazione correlandola ad una religione, ti informo che l'infibulazione non e' una pratica religiosa</span>, ma una pratica tribale, praticata nel corno d'Africa da musulmani, cristiani e animisti, tutti indistintamente. In Etiopia la praticano al 95% delle donne, e la religione ufficiale etiopica e' il cristianesimo copto. Cosi' come giustamente fattoti notare da bai, lo sterminio degli armeni era uno sterminio laico-nazionalistico , perche' Kemal Ataturk e' il prototipo del laicismo. La Turchia e' la nazione piu' laica esistente al mondo, per legge sono vietate le ostentazioni di simboli religiosi, anche di quelli musulmani. Poi tra l'altro lo sterminio degli armeni e' avvenuto 100 anni fa poco dopo la prima guerra mondiale.....quella sei andata discretamente indietro invece...
Hai fatto un melange di avvenimenti completamente diversi da loro che c'entrano niente con la religione, ma li hai correlati arbitrariamente alla religione.
Basta cercarle le notizie. Con questo non voglio dire che devi metterti a cercare spasmodicamente, ma se uno vuol fare un "articolo" di denuncia sui fondamentalismi delle religioni deve documentarsi completamente , non a senso unico e soprattutto non si deve imputare alla religione fatti che con la religione non c'entrano niente....
Edited by: buasaardClaudio
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14-07-07, 14:00 #18
Originariamente Scritto da connyok
Conny,la provocazione stava nel post iniziale non nella risposta,ma siccome quello era in linea col tuo pensiero la provocazione la vedi nella risposta, come da copione"Comunque è vero, sono comunista. Non dimentico mai la Bibbia e il Vangelo. E non dimentico mai quello che ha scritto Marx." (Don Gallo)
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14-07-07, 14:18 #19
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Thanked: 50
Originariamente Scritto da Campanellino
http://www.lapadania.com/PadaniaOnLi...o.aspx?pDesc=6 2372,1,1
Uccisa a coltellate dal marito geloso</span>
Da tempo la coppia, di origine calabrese, era in crisi e l?uomo temeva che la moglie intendesse abbandonarlo
http://newscontrol.repubblica.it/ite...ari-picchia-mo glie-e-anche-cc-arrestato-marito-geloso
<div ="">
7 giugno 2007 alle 16:48</span> ?
Fonte:repubblica.it
</div>
Litiga e picchia la moglie, accusandola di una relazione
extraconiugale, ed aggredisce anche i carabinieri intervenuti
nell?abitazione, allertati dai vicini di casa. è accaduto a Bari.
L?uomo, di 44 anni, è stato arrestato, mentre la malcapitata ha fatto
ricorso alle cure dei sanitari, come i militari che a fatica sono
riusciti a bloccare l?aggressore. L?uomo, prima di essere bloccato, ha
distrutto mezza casa.
http://www.sestopotere.com/index.iht...amp;rifcat=210 &Rid=128499
<table border="0" cellpadding="2" cellspacing="2" width="594"><t><tr><td>MARITO GELOSO AGGREDISCE E FERISCE LA MOGLIE</span>
<div align="justify"> (Sesto Potere) - Montecchio - 4 luglio 2007 -
Stanotte i Carabinieri della Stazione di Montecchio, insieme ai
militari del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia, hanno tratto
in arresto per lesioni personali aggravate un uomo della provincia di
Potenza, pluripregiudicato in libert� vigilata. Questi, nella tarda
serata di ieri, aggrediva con un taglierino nei pressi di una ditta di
Pesaro la propria convivente per motivi verosimilmente sentimentali,
riconducibili ad una probabile relazione della donna con un'altra
persona. L'aggressore, dopo aver inferto diversi colpi di taglierino
nel corpo della donna, faceva perdere le proprie tracce. I Carabinieri
intervenuti immediatamente sul posto e raccolte le prime indicazione
dalla donna ferita, si portavano a Colbordolo dove rintracciavano il
reo che, senza opporre resistenza, ammetteva le proprie responsabilit�
e quindi veniva tratto in arresto. Sul luogo dell'aggressione veniva
ritrovato anche il taglierino. La vittima riportava numerose ferite in
varie parti del corpo e un forte trauma cranico.
</div>
</td></tr>
</t></table>
Claudio
-
14-07-07, 14:22 #20
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Thanked: 50Se poi vogliamo parlare di violenza sulle donne, non abbiamo da imparare niente da nessuno...ci stiamo a meravigliare perche' un pazzo criminale sfigura la moglie con l'acido?
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=325806
OLTRE 14 MLN DI DONNE VITTIME DI VIOLENZE </font></font>
ROMA,Oltre 14 milioni di donne italiane sono state oggetto di violenza
fisica, sessuale o psicologica nel corso della vita. Di queste, circa
1.100.000 hanno subito lo stalking (comportamenti persecutori). Nel
totale, la maggior parte di queste violenze sono ad opera del partner
(come il 69,7% degli stupri) e la grandissima maggioranza (oltre il
90%) non è stata denunciata.
E' l'inquietante quadro che emerge dalla prima indagine sulla violenza
e i maltrattamenti contro le donne realizzata dall'Istat, su
commissione del Ministero dei diritti e delle pari opportunit?, su un
campione di donne di età compresa fra i 16 e 70 anni. L'indagine,
presentata oggi a Palazzo Chigi dal ministro Barbara Pollastrini e dal
presidente dell'Istituto centrale di statistica Luigi Biggeri, rileva
che sono 6.743.000 le donne vittime di violenza fisica o sessuale (il
31,9%), 5 milioni di violenze sessuali (23,7%), 3.961.000 di violenze
fisiche (18,8%). Ben 6.092.000 donne hanno subito solo violenza
psicologica dal partner attuale (36,9% delle donne che vivono al
momento in coppia).
Negli ultimi 12 mesi, il numero delle donne vittime di violenza ammonta
a 1.150.000 (5,4%). Il 3,5% ha subito violenza sessuale, il 2,7%
fisica. La violenza domestica ha colpito il 2,4% delle donne, quella al
di fuori delle mura domestiche il 3,4%. Il sommerso è elevatissimo e
raggiunge circa il 96% delle violenze da un non partner e il 93% di
quelle da partner. Anche gli stupri non sono denunciati: lo sono ben il
91,6% del numero complessivo. Ed è inoltre consistente la quota di
donne che non parla con nessuno delle violenze subite (33,9% per quelle
subite dal partner e 24% per quelle da non partner).
Per l'Istat, un terzo delle vittime subisce sia violenza fisica che
sessuale, anche più volte (67,1% dal partner contro il 52,9% dal non
partner). Tra tutte le violenze fisiche rilevate è frequente l'essere
spinta, strattonata, aver avuto i capelli tirati (56,7%), l'essere
minacciata di essere colpita (852%), schiaffeggiata, presa a pugni, a
calci o a morsi (36,1%). Tra la violenza sessuale, la più diffusa è la
molestia fisica, ossia essere stata toccata sessualmente contro la
propria volont? (79,5%), l'aver avuto rapporti sessuali non desiderati
accettati per paura (19%), il tentato stupro (14%), lo stupro (9,6%) e
i rapporti sessuali degradanti ed umilianti (6,1%). La violenza
psicologica è stata subita da 7.134.000 donne (6.092.000 solo
psicologica), il 43,2% con partner attuale. Di queste 3.477.000 l'hanno
subita spesso o sempre (21,1%). 1.042.000 donne hanno subito sia
violenza psicologica che fisica o sessuale, il 90,5% delle vittime di
violenza fisica o sessuale. Questo tipo di violenza si esprime con
l'isolamento o il tentativo isolamento (46,7%), il controllo (40,7%),
la violenza economica (30,7%), la svalorizzazione (23,8%), le
intimidazioni (7,8%).
OLTRE 2 MLN DONNE PERSEGUITATE DA EX PARTNER
I comportamenti persecutori (ossia lo stalking) ai danni delle donne da
parte dell'ex partner contano 2.077.000 vittime. Lo ha rilevato l'Istat
nell' indagine sulla violenza alle donne commissionata dal Ministero
dei diritti e delle pari opportunit?. Queste donne (pari al 18,8% del
totale) sono spaventate dal partner al momento della separazione o dopo
la separazione. Tra le donne che hanno subito lo stalking, il 68,5% dei
partner ha cercato insistentemente di parlare con la donna contro la
sua volont?, il 61,8% ha chiesto ripetutamente appuntamenti per
incontrarla, il 57% l'ha aspettata fuori casa o a scuola o al lavoro,
il 55,4% le ha inviato messaggi, telefonate, e-mail, lettere o regali
indesiderati, il 40,8% l'ha seguita o spiata e l'11% ha adottato altre
strategie. Quasi il 50% delle donne vittime di violenza fisica o
sessuale da un partner precedente ha subito anche lo stalking.
1.139.000 hanno subito, invece solo lo stalking ma non violenze fisiche
o sessuali. (ANSA).
Claudio
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salve a da un po che non scrivo(perche' forse ho perso la speranza online) ma voi suggerite qualche app o conoscete siti per disabili? nn so per noi disabile l AMORE e' un tabu'? un disabile nn...
Cercare ?