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Discussione: Il nostro TFR è in pericolo
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17-06-05, 05:06 #1
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In questo mese di giugno 2005 verra' applicato il famoso decreto legge sul TFR
(trattamento di fine rapporto=liquidazione) con il silenzio-assenso.
COSA VUOLE DIRE? Significa che se non facciamo niente, il nostro TFR
verra' tolto dalla gestione delle nostre aziende ed assorbito in un fondo
gestito dall'INPS comune a tutte le categorie.
Questo significa molte cose:
1- non rivedremo mai piu' il capitale, ma solo un vitalizio a fine
carriera di cui non si sa il valore
2- molti dei fondi che aderiscono sono in passivo: ad es. i piloti sono
in passivo e percepiscono stipendi lordi annui intorno ai 250 milioni;
questi fondi cosi' "pesanti" in passivo non fanno altro che abbassare
anche i nostri che magari non lo sono
3- se non si esprime volontariamente il diniego a questo trasferimento
entro i sei mesi dall'approvazione del decreto, il 100% del TFR verra'
definitivamente perso ed incorporato nel fondo comune di cui sopra
4- chi lavora, ma anche chi e' disoccupato, deve spedire la
dichiarazione di non assenso: ad es. se 5 anni fa ho lavorato una stagione
a raccogliere le pere e da allora non ho piu' lavorato, se non spedisco la
dichiarazione mi verra' per sempre tolta la possibilita' di riavere il mio
TFR.
5- Se il mio TFR viene assorbito, non potro' piu' riaverlo neppure per
motivi di salute o per la ristrutturazione o l'acquisto della casa, come
invece avviene adesso
6- l'assenso o il diniego andra' deciso prima di sapere quali saranno le
condizioni di tale fondo, ergo: prima dateci tutti i vostri soldi, poi vi
diciamo come ve li ridaremo!!
Fate attenzione perchè i titolari delle societa' per cui lavoriamo non
sono obbligati a comunicarci tutte queste cose.
Il decreto sar? attuato il prossimo giugno 2005, come annunciato il 23
marzo 2005 dal ministro del Welfare Roberto Maroni.
Pertanto, se i tempi di pubblicazione del decreto sul silenzio/assenso
saranno confermati, da giugno scatter? il termine dei sei mesi per
esprimere la scelta sulla destinazione del Tfr. Dovrete pertanto esprimere
il vostro eventuale diniego entro il prossimo dicembre 2005.
CONTRIBUTO AD INFORMARE TUTTI QUELLI CHE NE SONO ALL'OSCUROElla
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19-06-05, 06:45 #2
Le informazioni al riguardo sono nebulose come al solito. c'è chi dice che sia stato rinviato e chi invece che, dal momento dell'entrata in vigore ci saranno 6 mesi di tempo per chiedere una soluzione diversa da quella prospettata col silenzio-assenso. Come al solito, non ci rimane che constatare che... siamo in Italia.
Fabrizio
Quando si sta vivendo, si muore!
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20-06-05, 04:26 #3
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Thanked: 0Anche la sindacalista di nostro riferimento ha detto che è stato rimandato a settembre, ma l'attenzione non è mai troppa!
Ella
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22-06-05, 08:27 #4
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La banca della ditta dove lavoro ha inviato una lettera per proporre i suoi "prodotti di Previdenza Complementare", cioè per prendersi i ns. soldi
Per fortuna la posta la apro io e così sono informata!!!
L'unica cosa positiva è che a settembre organizzano dei convegni x spiegare cosa succede e penso proprio di andarci!!! Almeno per sentire diverse campane prima di decidere quale suonare.
CiaoPolvere siamo e polvere torneremo. Nel frattempo, superstar.
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22-06-05, 09:15 #5
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scusate ma questodiniego a chi bisogna comunicarlo?
e se dico che non mi sta bene, dove va il mio TFR? posso farlo funzionare come adesso o comunque ci perdo??
mi spiegate meglio che non ci ho capito niente???fabiana
mamma di diletta,diana e daniela
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22-06-05, 13:23 #6
Originariamente Scritto da fabianasmack
Fabiana, nessuno sa bene o fa finta di non sapere... perchè mi sembra evidente che la maggioranza dei lavoratori sceglier? di non accettare il fondo comune.... Teniamo d'occhio i siti sindacali e governativi...Fabrizio
Quando si sta vivendo, si muore!
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23-06-05, 08:07 #7
Mi è appena arrivato...
La controriforma liberista sulle pensioni varata nel maggio del 2004 dal governo del neoduce Berlusconi conteneva, tra l'altro, una delega per regolamentare il passaggio del Trattamento di fine rapporto (Tfr), meglio dire lo scippo delle liquidazioni, nei fondi delle pensioni integrative. In questo ambito si è svolto il 9 giugno scorso un incontro tra il ministro del welfare, il leghista Roberto Maroni e i rappresentanti di Cgil (Morena Piccinini), Cisl (Pierpaolo Baretta) e Uil (Adriano Musi), più Renata Polverini a nome del sindacato fascista Ugl. Il terzo da quando è iniziato il confronto su questo tema che, come gli altri, si è concluso con un nulla di fatto e un nuovo rinvio, a questo punto, quando il decreto sar? già scritto e definito.
Il ministro ha infatti affermato che il decollo delle nuove regole sull'uso del Tfr, con il metodo truffaldino e vessatorio del "silenzio-assenso", slitta al 1? gennaio 2006. Ma il testo del decreto attuativo "sar? definito nei dettagli nei prossimi giorni", comunque entro giugno, per essere sottoposto al primo via libera del Consiglio dei ministri. Dopodich?, il provvedimento sar? inviato alle Camere per ottenerne l'assenso e, bont? sua, riprender? il negoziato con le "parti sociali", cioè sindacati e associazioni padronali, da svolgersi tra luglio e settembre, sulla proposta di articolato da approvarsi definitivamente. "Seguiremo la stessa procedura della legge Biagi - dice Maroni, non si capisce se per rassicurare o per minacciare - visto che la delega è stata attribuita al governo e non al Welfare".
Cosicch?, i vertici sindacali confederali anch'essi favorevoli al passaggio delle liquidazioni nei fondi pensioni privati, nel suddetto incontro non hanno ottenuto nulla, se non l'accantonamento (temporaneo?), della bozza di decreto messa a punto dal sottosegretario, Alberto Brambilla. Bozza contenente norme ingannevoli e penalizzanti per i lavoratori tesa a favorire in modo sfacciato le polizze individuali, invece che quelle collettive e contrattuali.
Tre le questioni messe in evidenza e criticate dai sindacati: la prima riguarda la difficolt? per il lavoratore che in un primo tempo aveva aderito a un fondo aperto e firmato per una polizza individuale, di passare a un fondo chiuso, di tipo contrattuale. La seconda, riguarda la mancanza di chiarezza circa i titolari legittimati a realizzare accordi aziendali per decidere la destinazione del Tfr, una volta superati i sei mesi del "silenzio-assenso", senza che i lavoratori interessati si siano espressi in merito; c'è il sospetto che il padrone faccia direttamente delle pressioni su di essi per orientare la scelta del fondo in cui versare la liquidazione. La terza, concerne una tassazione di favore, fissata sul 15%, sulle pensioni complementari, rispetto all'imposizione in vigore sulle pensioni pubbliche; che sarebbe un incentivo ulteriore alla privatizzazione strisciante della previdenza sociale.
La partita sul tavolo è molto grossa e le questioni in ballo hanno ampio rilievo. Sono 12 milioni i lavoratori dipendenti titolari del Tfr. Diversamente da altri paesi europei, per non dire degli Usa, in Italia le pensioni integrative dopo anni e anni che se ne parla non hanno attecchito in modo consistente. Ancora oggi le adesioni sono poche e persino in calo, vedi le iscrizioni a Cometa tra i metalmeccanici. E ciò mette ancora più in rilievo l'ingiustizia partorita dalle varie controriforme pensionistiche, anche quelle varate dal "centro-sinistra", che hanno portato a tagli del 30-40 per cento delle spettanze a fine rapporto lavoro, specie per le nuove generazioni.
Da qui derivano i vari tentativi di convincere-costringere le lavoratrici e i lavoratori a versare le loro liquidazioni sui fondi pensioni integrativi: c'è chi in passato ha proposto questo passaggio in modo obbligatorio per legge; ma essendo ciò incostituzionale hanno infine ripiegato sul "silenzio-assenso".
Si tratta di una massa di denaro enorme, tra i 10 ai 12 miliardi di euro che maturano ogni anno, che fanno tanta gola alle società assicurative e finanziarie. Tra le quali opera, ricordiamolo, anche Mediolanum di proprietà di Berlusconi che così aumenter? il suo già corposo "conflitto d'interessi". Da mobilitare, secondo il governo, a costo zero per le imprese, attraverso facilitazioni e compensazioni fiscali da far pagare, inevitabilmente alla collettivit?. Ma la gestione di questo allettante business piace tanto anche ai sindacalisti di regime che volentieri si candidano a manager, a imprenditori dei fondi pensioni chiusi, facendo credere che loro faranno meglio dei banchieri di professione. è abbastanza curioso trovare alla presidenza della Assofondipensione Alberto Boassei che è anche vice presidente della Confindustria e alla vicepresidenza Morena Piccinini, della segreteria nazionale della Cgil.
Noi non siamo mai stati d'accordo sull'istituzione delle pensioni integrative perchè comportava e ha comportato la demolizione delle pensioni pubbliche. Di conseguenza non siamo mai stati d'accordo con il versamento del Tfr nei fondi pensione privati; che poi corrisponde a quanto pensano la maggioranza dei lavoratori. Anche perchè, come è accaduto in passato e accadr? in futuro questi fondi possono fare speculazioni finanziarie sbagliate e fallire. Bruciando in un solo attimo tutti i risparmi pensionistici depositati, senza alcuna possibilit? di rimborso. Gli esempi recenti avvenuti negli Stati Uniti e in Gran Bretagna di grandi fondi pensioni in apparenza a prova di bomba, e poi franati sotto il peso dei debiti, sono illuminanti in questo senso.
Di conseguenza avversiamo il meccanismo truffaldino e antidemocratico del "silenzio-assenso" che consideriamo un vero e proprio scippo delle liquidazioni. Inoltre invitiamo gli operai, i lavoratori e le Rsu a mobilitarsi fin da subito contro lo scippo delle liquidazioni, dato che sui vertici sindacali non è possibile contare. Occorre lavorare sodo e in maniera capillare, continuata e attuando iniziative concrete in ogni luogo di lavoro e nei sindacati affinch? entro la fine dell'anno i vertici sindacali siano messi con le spalle al muro da una valanga di NO alla perdita delle liquidazioni.
L'opposizione allo scippo delle liquidazioni e l'avversione allo sviluppo dei fondi pensione integrativi privati comportano, allo stesso tempo, la necessit? di rilanciare una grande battaglia contro le "riforme" pensionistiche di stampo privatistico, da quella Amato e Dini fino a quella di Berlusconi, per conquistare un sistema pensionistico pubblico, universale, unificato, a ripartizione, fondato sulla contribuzione obbligatoria e con una tassa sui profitti capitalistici. In modo da garantire pensioni adeguate a tutti.
(Articolo de "Il Bolscevico", organo del PMLI, n. 25/2005)Fabrizio
Quando si sta vivendo, si muore!
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01-07-05, 12:48 #8
altra news all'indirizzzo: http://money.msn.it/mylife/previdenza_uno/Default.asp
Fabrizio
Quando si sta vivendo, si muore!
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01-07-05, 21:22 #9
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Anchio non ho capito niente
Lo possono fare tutti?
A chi bisogna mandare il dissenso?
E nel dissenso cosa dobbiare scrivere, a quale legge dobbiamo fare riferimento?
E se negli ultimi 5 anni hai lavorato per diverse società e non sempre per la stessa?
Scusate ma il tfr quando ho cambiato lavoro l'ho preso quello non c'entra nulla giusto?
si st? parlando dell'eventuale tfr maturato fino ad oggioppure mi sbaglio?
sigh!Edited by: Alex76
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02-07-05, 03:00 #10
Ciao Alex, forse occorre sentire un patronato e comunque il discorso è rinviato al gennaio del prossimo anno. Stiamo tutti in campana perchè io non inrendo dare l'assenso...non lo so voi....
Fabrizio
Quando si sta vivendo, si muore!
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